STAZZEMA. Il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona ha scritto al Procuratore Generale della Corte di Amburgo Lutz von Selle per chiedergli a nome della Comunità di Stazzema, un incontro. Dopo l’archiviazione da parte della Procura di Stoccarda del 1° ottobre 2012, lo scorso 5 agosto la Corte d’Appello di Karlsruhe di annullare la decisione della Procura Generale di Stoccarda e inviare l’incartamento alla Procura di Amburgo dove risiede l’unica SS ancora in vita, Gerhard Sommer, ritenuto in grado di affrontare un processo.

La giurisprudenza tedesca non consente al Comune di Stazzema, né ad altri Enti di potersi costituire come parte civile nel procedimento che vede impegnato il Presidente dell’Associazione Martiri di Sant’Anna, Enrico Pieri rappresentato in Germania dall’Avvocato Gabriele Heinecke. Nel 2007 terminò con la conferma della Cassazione il processo in Italia contro 10 SS condannate all’ergastolo: di queste oggi il solo Gerhard Sommer è ancora in vita e giudicato in grado di affrontare un processo ad Amburgo dove risiede. Nei prossimi giorni è atteso il pronunciamento della Procura di Amburgo con l’emissione dei capi di accusa. Il Sindaco di Stazzema ha annunciato che andrà ad Amburgo per sostenere Enrico Pieri ed il percorso processuale perché anche la Germania condanni i responsabili della strage.

“Nella vicenda processuale di Sant’Anna di Stazzema”, commenta il Sindaco di Stazzema Maurizio Verona, “vi sono stati inaccettabili ritardi, omissioni dello Stato Italiano e di quello tedesco. Voglio incontrare il Procuratore Generale della Corte di Amburgo per rappresentargli lo sdegno della mia Comunità per una giustizia che ancora non vuole arrivare per le vittime di Sant’Anna di Stazzema e la speranza che seppure molto tardiva essa possa finalmente compiersi. L’uomo in quella mattina del 12 agosto 1944 mise a nudo il lato più orribilmente umano della sua indole, perché solo l’uomo in natura uccide in modo freddo, orribilmente pianificato per creare terrore, facendo di donne, vecchi e bambini strumenti di una strategia di guerra che prima della Seconda Guerra Mondiale nessuno aveva messo in atto. Sarebbe stato nella normalità delle cose che nel dopoguerra gli autori di questi massacri rispondessero dei loro crimini, invocando il perdono dei pochi superstiti che hanno vissuto da vedovi, da orfani, da sbandati, incapaci di andare oltre il dolore di quel 12 agosto 1944 in cui gli uomini finirono di essere tali senza più mogli e figli, e i bambini dovettero crescere senza la propria famiglia, senza i loro compagni di giochi e senza la spensieratezza che è dovuta alla loro giovane età. Ed invece, il perdono dei superstiti è arrivato prima della giustizia sia in Italia che in Germania e gli autori dei massacri hanno continuato a vivere la propria esistenza come cittadini rispettati e al caldo delle loro abitazioni, vicini ai cari dopo il ritorno in Germania. Trovo in questa inversione cronologica qualcosa di anomalo: oggi arrivano a Sant’Anna di Stazzema arrivano centinaia e centinaia di tedeschi che hanno acquisito in loro stessi il senso della responsabilità storica del loro Paese 70 anni fa. Ringrazio Enrico Pieri per la tenacia con cui in questi anni ha continuato a chiedere giustizia, andando contro ad archiviazioni e porte chiuse in faccia che non gli hanno fatto perdere la speranza che un giorno qualcuno potesse pagare per i crimini commessi senza spirito di vendetta e la avvocatessa Gabriele Heinecke che non ha solo rappresentato le istanze del sig. Pieri, ma ha creduto nella causa di una giustizia che non va in prescrizione. Chi commette quei crimini deve sapere che prima o poi la Giustizia busserà alla sua porta e smetterà di essere un uomo rispettato e libero. Credo che chiunque abbia sempre la possibilità di scegliere di essere un numero o un essere umano”

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